Nr.20 Vivere solo per la musica Era l’aprile del 1966 (Showa 41) quando fondai l’Associazione italo- giapponese di musica a Kansai (quello che prima era l’Istituto italo- giapponese).L’inaugurazione si svolse presso un albergo di Osaka, e vi parteciparono circa 250 persone che si occupavano di musica nell’ area di Kansai; tra queste c’erano anche pianisti e violinisti oltre che cantanti. Lo scopo principale dell’Associazione era quello di diffondere in Giappone il metodo del ‘Bel Canto’, quello che avevo imparato a Milano. Era molto difficile trasmettere agli altri certi concetti, per cui pensai che sarebbe stato molto utile far venire in Giappone degli artisti dalla patria del canto, ma ancora più proficuo sarebbe stato mandare in Italia i giovani giapponesi per dar loro l’occasione di imparare il bel canto proprio nel luogo dove si era sviluppato. Io stesso avevo avuto la fortuna di poter studiare nella patria del canto, anche se, a causa della guerra, avevo dovuto sospendere per sette anni le mie attività artistiche.E fu comunque alla fine della guerra che pensai fosse mio compito dare delle indicazioni alle nuove generazioni. Come prima cosa, per la diffusione del ‘Bel Canto’, bandii un concorso di canto italiano.I due primi classificati sarebbero stati premiati con una borsa di studio che consentiva loro di seguire i corsi presso uno dei conservatori statali in Italia.Questo anno si festeggerà il trentatresimo anniversario di questo concorso che è ormài diventato un appuntamento annuale ben conosciuto.Per mantenere alto il livello internazionale di questo esame, invitiamo ogni anno, come membri onorati della giuria, il direttore del Conservatorio di Milano ed altre personalità di prestigio. Un’altra attività importante è il “gara concert” seguito da molti fan, in cui degli artisti provenienti dall’Italia e degli artisti giapponesi cantano insieme.Al “gara concert” partecipa ogni anno il baritono Giorgio Lormi che ora canta nei teatri più importanti del mondo come il Teatro alla Scala e il Teatro Metropolitan di New York.Ho sentito la sua voce per la prima volta a Busseto tanti anni fa quando egli vinse il concorso per le voci verdiane, concorso della cui giuria io avevo fatto parte per circa trent’anni.Quella di due anni fa per il concerto di luglio era la sua ventinovesima venuta in Giappone. Fin ora ho invitato in Giappone diversi grandi maestri di opera lirica:cantanti famosi come Tebaldi, Simionato, Gino Bechi e Bergonzi e tanti altri cantanti, direttori d’orchestra, pianisti, compositori,ecc.. Tutti coloro che ho invitato in Giappone hanno contribuito alla diffusione dell’opera lirica nel mio paese ed hanno fatto il massimo sforzo per cercare di trasmettere ai giovani giapponesi la tecnica particolare del Bel Canto. Il direttore di orchestra Bernizzi è diventato direttore permanente dell’orchestra filarmonica di Kyoto dopo essere venuto in Giappone cinque volte con il nostro invito. Oltre al lavoro svolto per l’Istituto italo- giapponese, ci sono diverse cose che non posso dimenticare; ho fatto parte della giuria del Concorso giapponese di musica (Nihon Ongaku Concours) organizzato da NHK e da altri, in tutti i settori come pianoforte, canto, strumenti a coda, strumenti a fiato e composizione e sono stato membro del comitato direttivo di questo concorso per 38 anni.Organizzai anche il concorso di musica per studenti per incoraggiare i giovani. L’opera lirica è composta da l’assolo, il duetto, il coro, la sinfonia, il balletto, ecc., e la sceneggiatura ha una parte assai importante.L’opera lirica è un’arte completa che da gioia e amore agli uomini.Sono contrario alle opere in cui non esiste più il senso estetico della bellezza che è il cuore della tragedia greca, ma purtroppo, recentemente, ne vengono eseguite molte.Non si deve dimenticare che l’opera lirica è un’arte raffinata che ha un “ma”(intervallo di tempo),”un seijaku”(silenzio) e un “dou”(movimento) come lo spettacolo del teatro Noh. Questo anno compirò 100 anni e ripenso alla mia vita trascorsa, posso dire che sono stato veramente felice perché ho sempre potuto dedicarmi alla musica.Per fortuna non ho avuto fin ora quasi nessun problema di salute,tranne l’ulcera gastrica che mi ha colpito due volte.Vorrei fare ancora un altro sforzo per la diffusione della musica e dell’opera lirica e non solo in Giappone, ma anche nel resto del mondo. |