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Il cammino della mia vita (Reminiscenze) - Makizo NAKAGAWA


 

01.Cresciuto in una fattoria di allevamento

02.La famiglia della musica

03.Entusiasta di suonare il violino

04.Il servizio militare

05.L’impiegato di una ditta

06.Il soggiorno a Berlino come studente

07.Dal violino al canto

08.Hanafuda

09.Il Bel Canto

10.Hollywood

11.E’ veramente il tenore d’oggi

12.“Il sogno d’amore” proibito

13.La squadra in difesa della frontiera

14.Fantasia Ieraishan (profumo di sera)

15.La Corte Marziale

16.Rappresentazioni di opere liriche

17.Il periodo d’oro cinematografico

18.Le perle dell ’opera lirica

19.La giuria

20.Vivere solo per la musica

 

Nr. 5 L’impiegato di una ditta

Terminato il servizio militare, ero indeciso se ritornare all’università oppure lasciarla definitivamente.Era l’epoca della Grande Crisi mondiale, quando una laurea non contava molto.Dopo una lunga riflessione decisi di lasciare l’università, perché, comunque, sentivo di avere grande passione per la musica e di poter fare con essa la professione della mia vita.Però mio padre fu irremovibile e insistette affinché scegliessi un lavoro ‘serio’.

Così entrai, con la raccomandazione di mio padre, in una ditta, la Kyoto Orimono (Kyoto Tessile), che si trovava a Koujinguchi in via Kawabata, ed era una delle ditte tecnologicamente più avanzate di quel periodo; forniva i suoi prodotti alla casa imperiale ed era la migliore fra i fornitori in quel settore.Ero un’apprendista e non ebbi nessun incarico ; non ebbi un foglio di carta per scrivere, né potei accompagnare un rappresentante per imparare a vendere.Quando domandavo “Cosa devo fare ?”, la risposta era sempre, “Signorino, basta stare seduto e guardare.”, cosi non mi insegnarono nulla.Ma anche se mi avessero insegnato una piccola parte del lavoro, non avrei ugualmente capito niente.All’ora di pranzo tiravo fuori il mio cestino del pranzo, ed all’ora di chiusura uscivo dall’ufficio.Trascorrevo i giorni senza fare nulla; prendevo solo lo stipendio.

Sin dall’inizio pensai di lasciare la ditta dopo un’anno, e cosi feci.Penso, comunque, di aver fatto il mio dovere di figlio verso mio padre facendo un lavoro ‘serio’, anche se solo per un anno.

Mentre facevo l’impiegato, a casa continuavo a esercitarmi col violino.Durante quello stesso periodo prendevo lezioni di canto da Madame Olga Calas che abitava ad Ashiya ed era una signora russa che era stata la prima donna al Teatro Regio delle opere liriche di Montecarlo.

Nel frattempo, nel 1930 (l’anno Showa 5), quando avevo 28 anni, prese corpo il progetto di andare a studiare a Berlino insieme al maestro Hidemaro Konoe, direttore della Nuova Orchestra Sinfonica (attuale Orchestra Sinfonica di NHK) e nello stesso temposenatore del Giappone.

La famiglia Konoe e la mia famiglia erano in buoni rapporti da molto tempo.Ad ovest del tempio Ninnaji vi era la Biblioteca Youmei, in cui erano tenuti i documenti della famiglia Konoe e in una parte di essa viveva anche la madre del Signor Konoe, da sola.Mia madre spesso le faceva visita, le portava delle verdure di stagione e passavano il tempo insieme, componendo haiku (brevi poesie giapponesi) e chiacchierando.

Ogni tanto anch’io le facevo visita accompagnando mia madre.Il maestro Konoe, che aveva quattro anni più di me, abitava allora a Tokyo dove poteva frequentare l’Università Gakushuin, ma ogni tanto tornava a Kyoto per trovare la madre, e in una di quelle occasioni lo incontrai e diventammo subito amici.

Il maestroKonoe era il fratello minore del Signor Fumimaro Konoe, che divenne più tardi primo ministro del Giappone e che aveva studiato in Germania nell’era Taishou.Egli, quando ritornò in Giappone dalla Germania nel 1926 (anno Taishou 15), fondò la Nuova Orchestra Sinfonica (Shinkyou) insieme al compositore Kosaku Yamada.

Il Maestro Konoe, a casa di sua madre, parlava sempre di musica ed io lo ascoltavo con grande entusiasmo. E quando un giorno gli confessai che volevo studiare musica per diventare un professionista, lui mi rispose che non avrei dovuto più rimanere in Giappone e mi propose di andare insieme in Germania per studio, però doveva prima farmi un esame per sapere se ero veramente portato per la musica.Per fare ciò doveva alloggiare a casa mia per un po’ di tempo.Cosi si fermò in casa mia per una settimana senza fare altro che bere sake ogni sera, e alla fine mi disse : “Grosso modo ho capito qualcosa su di te” ; cosi passai l’esame per poter andare a studiare all’estero con lui.

 


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