Nr.2 La famiglia della musica Ho frequentato a Kyoto la scuola elementare Omuro Jinjou Shougakkou. La scuola era lontana da casa e spesso non vi andavo quando pioveva o nevicava, perché era molto faticoso camminare lungo quella strada accidentata con un vestito tradizionale, portando gli zoccoli di legno e l’ombrello.Per strada, una volta, caddi in uno stagno d’acqua, tornai a casa e mia madre mi diede un altro vestito e poi mi rimandò a scuola. Quando ritornai a casa e dissi a mia madre che ero ricaduto nello stagno ella si arrabbiò, e mentre io facevo questa sciocca messa in scena, mio padre sorrideva senza dire nulla. Spesso mio padre mi accompagnava a scuola in risciò portandomi sulle ginocchia; la scuola era infatti molto vicina al municipio del villaggio. Ho frequentato la scuola elementare in modo molto discontinuo ed ero attratto solo dalla musica. Anche a mio padre piaceva molto il canto, ed era bravo nel cantare. Penso che fosse insito nella mia famiglia questo amore per la musica.Avevamo un organo e un violino e mio fratello Genichirou spesso cantava canti folcloristici accompagnandosi con l’organo. Anch’io ho cominciato a suonare il violino ed a frequentare il maestro Nomura che abitava in via Sanbonghidouri.Mia sorella, che era più grande di me di 5 anni, suonava il koto e mi fece eseguire con il violino l’accompagnamento di Chidori e Rokudan, nella parte di Shakuhachi (flauto giapponese). In primavera ed in autunno mi chiamavano ogni volta a partecipare al consueto concerto di musica giapponese presso il Tempio Myoushinji.All’epoca era raro trovare un bambino che suonasse il violino, e la sala grande dell’edificio principale del tempio era sempre piena di gente. Alla scuola elementare Omuro Jinjou Shougakkou affiancarono in quel periodo la scuola superiore.La scuola superiore durava due anni, però io la lasciai alla fine del primo anno, e mi trasferii alla Scuola Media Doushisha.Cambiai scuola perché alla Doushisha potevo cantare i canti religiosi tutti i giorni, ma a dire il vero lo potevo fare anche nella cappella tutte le mattine. La cerimonia durava circa una decina di minuti e ciò mi rendeva molto felice; in quei 10 minuti il rettore Danjou Ebina leggeva un versetto del Testamento e noi cantavamo diversi canti ogni giorno. Mi piaceva molto la vita presso la scuola media Doushisha, però mio fratello, che fu il primo diplomato alla Nishou, la scuola media superiore comunale di commercio di Kyoto, mi consigliò insistentemente di continuare gli studi in quella scuola.Alla fine diedi l’esame di ammissione alla Nishou, lo passai e lasciai la Doushisha.La Nishou si trovava dove ora c’e la Scuola Media Kitano. Il preside della scuola Nishou aveva studiato negli Stati Uniti, lavorava per mantenersi agli studi ed era molto bravo sia come studioso di inglese che come educatore.Il suo metodo era ‘sobrio e spartano’.Praticava il metodo pedagogico americano e girava per le classi insegnando in ognuna per brevi periodi.Aveva una grande volontà e molta iniziativa e la gente lo apprezzava molto. Una missionaria inglese, la sig.na Soter, era la nostra insegnante di conversazione inglese del primo anno.In quel periodo solo le scuole Isshou e Nishou avevano lezioni di conversazione inglese.Alcune volte la sig.na Soter ci invitava a casa sua per spiegarci come preparare un buon tè inglese e per insegnarci le canzoni folcloristiche popolari, e quando seppi che suonava il violino, cominciai a studiarlo con lei. |