Nr. 18 Le perle dell ’opera lirica Mentre mi trovavo a Milano per studiare opera lirica, frequentai il maestro di vocalizzo Alfredo Cecchi il quale,nello stesso periodo, frequentava anche il giovane Mario Del Monaco, di cui ho già scritto nei capitoli precedenti, ma che conobbi casualmente solo dieci anni più tardi quando diventammo amici. Mario del Monaco debuttò un pò prima della fine della guerra e si impose con la sua voce rigorosa e divenne in poco tempo ‘il Monaco del mondo’ ; era chiamato ‘il tenore del secolo’.Venne in Giappone con la Compagnia Lirica Italiana due volte, negli anni 30 di Showa(dal 1955 al 1964) e incantò il pubblico giapponese.La mia amica Simionato, il mezzosoprano, mi presentò Mario quando egli venne in Giappone la prima volta e diventammo subito amici.Ci trovavamo veramente bene insieme,in un modo, direi, straordinario. Fu dopo aver conosciuto Mario Del Monaco che fondai l’istituto di musica italo- giapponese a Kansai ed io, a nome dell’istituto e insieme ai professori giapponesi di musica frequentai il corso di canto di Mario Del Monaco in Italia per ben cinque volte e tuttavia, pur vedendoci cosi spesso, non scoprimmo di aver frequentato lo stesso maestro. Più tardi fui invitato a fare parte della giuria al Concorso Internazinale di Mario del Monaco e, mentre stavamo pranzando insieme,chiaccherando, scoprimmo per caso tale coincidenza.I nostri ricordi legati al maestro Cecchi avevanotroppi punti in comune e Mario del Monaco, a un certo punto, improvvisamente gridò “Allora eri tu quell’ orientale!” Come ho scritto prima, il maestro Cecchi e Del Monaco abitavano nello stesso condominio,il primo al quarto piano e il secondo al piano terra.A quel tempo era molto raro che un orientale studiasse vocalizzo, e Del Monaco mi vedeva tutti i giorni quando mi recavo dal maestro Cecchi. Cosi casualmente ci accorgemmo di aver frequentato lo stesso maestro nello stesso periodo e ci abbracciammo emozionati. Mi trattenni per diversi giorni nella sua grande villa,chiamata “castello Luisa”, ed egli mi diede generosa ospitalità.Ogni sera parlavamo di vocalizzi rammentando i vecchi tempi.Mi ricordo in modo chiaro delle sue parole quando ammise candidamente,”Ho capito che cosa sia la vocalizzazione soltanto quando ho passato i 60 anni.” Del Monaco si ritirò dall’attività di cantante dopo aver compiuto i 60 anni e morì nel 1982.(l’anno Showa 57), e lo vidì per l’ultima volta un mese prima della sua morte.Mi accompagnò fino alla porta e mi domandò con le lacrime agli occhi,“Quando torni?”,e continuava ad agitare la mano finché non lo potei più vedere e la sua imagine è ancora qui davanti agli occhi. Nel 1992 si è tenuto l’incontro di commemorazione di Mario del Monaco presso il Teatro alla Scala,organizzato dalla sua ex coprotagonista, la prima donna del mondo lirico, Renata Tebaldi.Ho amicizia anche con Renata Tebaldi da quando è venuta in Giappone insieme alla Compagnia Lirica Italiana. Il suo modo di cantare è paragonabile allo scrivere gli idiogrammi in Kaisho(stampatello) della calligrafia giapponese. Ella canta seguendo alla lettera il testo originale il che è cosa naturalmentemolto difficile.Non c’e ancora nessuno che l’ha superata. Si puo dire che Del Monaco e Tebaldi insieme abbiano creato l’epoca d’oro dell’ opera lirica italiana.Il fatto di aver incontrato le due perle dell’opera lirica, per me, è una cosa da commemorare.Nella mia camera tengo esposti una decina di quadri di nature morte dipinti da Del Monaco e una foto mia scattata insieme a Tebaldi. |